Obesità infantile

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Ventunesimo secolo: la piaga dell’obesità infantile

Negli ultimi decenni è cambiato il modo in cui i bambini trascorrono il loro tempo libero. Si è passato dal giocare ai giardini, fare passeggiate a qualcosa di molto più statico come il guardare la televisione, giocare ai videogiochi, passare le ore attaccati ai social. Non che la tecnologia sia per forza negativa, ma andrebbe utilizzata nel modo corretto, poiché spesso manca un’educazione in tal senso.

L’avvento della tecnologia ha reso senza dubbio la vita più comoda, ma l’uso incontrollato di queste comodità porta a numerosi effetti collaterali, di cui l’obesità infantile ne è un esempio evidente.

La sua prevalenza ha un’ampia variabilità in base alla regione di provenienza. Nel 2012, è la Campania quella ad avere il più alto tasso di bambini, appartenenti alla terza classe delle scuole primarie, che presentano una condizione di sovrappeso o obesità (48,7%), mentre il più basso lo riscontriamo nella Provincia Autonoma di Bolzano (15,9%).

Il grafico sottostante mostra le percentuali di bambini che adottano comportamenti alimentari errati, in aumento nel corso degli anni.

Quando parliamo di obesità infantile possiamo tener presente che:

  • esiste correlazione tra obesità infantile ed adulta;
  • maggiore è il numero degli obesi in famiglia, maggiore è la probabilità che il bambino obeso diventi un adulto obeso;
  • il figlio di genitori obesi ha probabilità tripla di diventare obeso rispetto al figlio di genitori normopeso (la correlazione è maggiore con l’obesità della madre);
  • il primo anno di vita non è un momento fondamentale per lo sviluppo dell’obesità in età adulta; ma il momento più critico è intorno al compimento del 6-7° anno di età.

Alcuni consigli per i genitori

Ecco alcuni suggerimenti da tenere a mente:

  • Evitate il più possibile il cibo spazzatura, di cui ne potete trovare un elenco esemplificativo qui.
  • Non usare il cibo come premio, questo potrebbe portare ad una serie di meccanismi inconsci che portano il bambino a ricercare il cibo qualora dovesse sentirsi insoddisfatto per attuare il meccanismo “ricompensa”.
  • Porta sempre in tavola una porzione di frutta e una di verdura.
  • Fatevi aiutare nella preparazione delle pietanze. Cucinando insieme, il bambino potrebbe assaggiare alimenti che non piacciono.
  • Proponete gli alimenti in modi diversi. Il metodo di cottura a volte cambia totalmente il gusto dell’alimento.
  • Non saltate i pasti e non fateli saltare ai vostri figli. La colazione è importante, saltarla abbassa il metabolismo.
  • Concordate con il bambino un’attività sportiva. Lo sport è importante in quanto, oltre ad avere un effetto positivo sul peso, aiuta anche il bambino a relazionarsi con i coetanei.
  • Non colpevolizzate il bambino per il suo peso. Stiamo attenti a non creare un’avversione nei confronti del cibo, in quanto questo potrebbe essere pericoloso e portare ad un cambiamento da una condizione di sovrappeso e obesità ad una di anoressia e bulimia.

I bambini hanno il diritto ad avere una qualità di vita migliore ed è per questo che una giusta educazione alimentare è fondamentale.
Ricorda che prima si agisce, minori saranno i danni a lungo termine; in altri termini prevenire è meglio che curare.

 

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